Batteria al nichel-cadmio
Tre modelli di accumulatori nichel-cadmio.
Utilizzata in molte applicazioni domestiche oggi è stata quasi completamente sostituita da accumulatori del tipo Li-Ion e NiMH. Questo tipo di batteria ha una vita molto lunga (oltre 1500 cicli di carica/scarica completi), ma una densità di energia inferiore e risente dell'effetto memoria. È inoltre altamente nociva per l'ambiente se non correttamente smaltita.


L'energia specifica di questo tipo di batterie può raggiungere i 50 Wh/kg (riferiti alla scarica in 5 h) e la potenza fino a 200 W/kg.
•    Reazione completa:[1]
2 NiO(OH) + Cd + 2 H2O → 2 Ni(OH)2 + Cd(OH)2
Questa tecnologia è stata vietata a decorrere dal 1º luglio 2006 in base alla direttiva europea 2002/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 gennaio 2003 relativa alla limitazione all'utilizzo di alcune sostanze pericolose nelle attrezzature elettriche ed elettroniche.
Usi: apparecchi elettronici, autotrazione.
Vantaggi: consente oltre 1500 cicli di carica/scarica, si ricarica velocemente, economica.
Svantaggi: notevole autoscarica, effetto memoria, contiene metalli pesanti tossici.

Batteria al nichel-metallo idruro
batterie ricaricabili tipo AA al nichel-metallo idruro (NI-MH)
Le batterie al nichel-metallo idruro (NiMH) stanno ormai sostituendo le vecchie batterie al nichel-cadmio (NiCd), più tossiche e meno efficienti. All'anodo abbiamo l'ossidazione dell'idrogeno assorbito su leghe metalliche di nichel, al catodo abbiamo la riduzione del nichel (III) e l'elettrolita è sempre una pasta basica di idrossido di potassio.
Le batterie NiMH sono un'evoluzione di quelle nichel-cadmio (NiCd) e rispetto a queste ultime presentano il vantaggio di avere una densità energetica (Wh/kg o Wh/dm3) del 30-40% in più, e di aver eliminato l'uso del cadmio, un metallo pesante pericoloso. Il processo elettrochimico di carica, al polo negativo costituito da una lega metallica generalmente di nichel e terre rare (per esempio il LaNi5). In particolare, le leghe metalliche impiegate sono in grado di immagazzinare e successivamente rilasciare una quantità d'idrogeno un migliaio di volte superiore al proprio volume. L'elettrolita impiegato è una soluzione diluita di idrossido di potassio (KOH) cui sono aggiunti, in minor quantità, altri composti chimici per migliorare le prestazioni della batteria.
Il separatore tra anodo e catodo, che impedisce il contatto elettrico tra gli elettrodi, ma ne permette un efficiente scambio ionico, è costituito da un sottile film a base di nylon. La differenza di potenziale ai poli è di 1,2 V. La massima energia che può essere immagazzinata nelle comuni batterie misura AA è attualmente (nel 2006) di circa 13 kJ (3000 mA h per 1,2 V). Verso le fine del 2006 un produttore ha messo in commercio delle batterie nichel-metallo idruro con delle migliorie al catodo che permette di ottenere una autoscarica minore, grazie a successivi migliormento è arrivato a una autoscarica di solo 10 % dopo 1 anno e del 30% dopo 5 anni. Questo tipo di batteria è denominato Low-self-discharge(LSD) oppure Ready to use.
•    Reazione chimica all'anodo (ossidazione)
MH + OH− → M + H2O + e−
•    Reazione chimica al catodo (riduzione)
NiO(OH) + H2O + e− → Ni(OH)2 + OH−
•    Reazione completa
MH + NiO(OH) → M + Ni(OH)2
Usi: apparecchiature elettroniche portatili varie, tra cui telefoni cordless, cellulari, videocamere. Lentamente sostituita da quella al litio nei formati non standard.
Vantaggi: leggera e potente.
Svantaggi: si scarica anche se non utilizzata (problema risolto con le LSD), leggero effetto memoria (lazy battery).

Batteria alcalina

Contrariamente a quanto si pensa le batterie alcaline comunemente definite non ricaricabili possono essere parzialmente ricaricate purché il caricabatterie sia specificamente concepito per quest'impiego. Certamente, sopporteranno un numero di cicli completi limitato a qualche decina e a patto che si resti nelle condizioni di reversibilità della loro chimica, ovvero la tensione della cella non scenda al di sotto di 1,25 volt ma ricaricandole spesso si può arrivare a centinaia di cicli parziali. Tuttavia questa possibilità è molto trascurata dal grande pubblico, anche perché la maggior parte dei caricabatterie è adatta soltanto a ricaricare accumulatori Ni-Cd o Ni-MH.
Esistono alcuni tipi di batterie alcaline appositamente concepite per essere ricaricate e il loro grande vantaggio è dato principalmente dall'irrisoria autoscarica se paragonata a quella degli altri accumulatori e questo fa sì che trovino largo impiego in apparecchiature delicate o che debbano privarsi a lungo di manutenzione. Cercare di ricaricare batterie alcaline non appositamente progettate per tale funzionamento è pericoloso vista la possibilità di surriscaldamento ed esplosione delle stesse.
Usi: apparecchiature elettroniche varie, microelettronica.
Vantaggi: potente, autoscarica pressoché nulla.
Svantaggi: possibilità di ricarica limitata, la tensione non deve scendere mai sotto gli 1,25 V.

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